Cos'è
Il museo nacque grazie all’incalzante iniziativa del signor Mario Realini, che aveva coinvolto altri cittadini di Malnate, i quali con le loro donazioni, principalmente minerali e fossili, volevano lasciare un “segno culturale importante” nel loro territorio.
Anche l’Amministrazione comunale fu sensibile a questo progetto e così oltre a fornire la sede, s’impegnò con un atto consiliare a creare uno Statuto-Regolamento, e previde anche dei capitoli del bilancio stesso comunale. Il periodo storico era favorevole, in quanto anche altre realtà comunali si erano attivate allo stesso modo e vi era stato un fiorire di associazioni dove si radunavano persone con lo stesso interesse di scoprire i tesori della terra che, allora, erano ancora sconosciuti.
Dal 1983 al 1994 il museo fece parte del Sistema Museale dell’Alta Valle Olona, il cui scopo principale era la pubblicazione di testi specifici sia di carattere locale che generale. Un evento “precursore” per i tempi in cui nacque: infatti è solo negli ultimi anni che si parla di creare “sistemi museali” per elevare la qualità ed il servizio al pubblico, oltre che a garantire la vita stessa dei musei.
La situazione diventò ancora più “tecnica e seria” quando, nel 1984, fu scoperta dal signor Realini e studiata dal Prof. Cesare Corselli, la conchiglia Emiliomya malnatensis.
Il Museo diventò allora depositario di un bene proprio e locale, non solo di raccolte particolari, e doveva essere più legato alla vita dei cittadini.
La prima sede del Museo fu la Villa Ponzoni, nel Parco 1° Maggio. E poi nel 1995 il Museo venne trasferito nella Palazzina della Cultura, in via Matteotti.
Nel 1999 il Museo fu completamente trasformato, con la creazione di un percorso e percorsi singoli destinati ad ognuna delle “Sezioni” in cui i materiali vennero divisi e nelle quali vi sono elementi che riconducono alle peculiarità naturali e storiche di Malnate.
Furono stabiliti degli orari d’apertura fissi, garantendo così l’ingresso del pubblico, e si cominciò a proporre una serie di laboratori didattici destinati agli studenti (scuola dell’infanzia, elementare, medie e superiori) arricchendo così la semplice visita guidata.
Si creò infine una biblioteca, con testi specifici attinenti alle discipline rappresentate nel museo.
Il Museo è cresciuto a tal punto che nel 2004 è stato riconosciuto dalla Regione Lombardia, sia pure come Raccolta Museale e nel 2007 è stato trasferito in Villa Braghenti, una villa liberty situata nell’omonimo parco pubblico.
Il Museo è diventato punto di riferimento per quanti vogliano donare le loro collezioni, anche di notevole importanza, altresì fa attività di controllo sul territorio in caso di ritrovamenti durante lo svolgersi dei lavori pubblici, è promotore del Progetto EST (Educare alla Scienza ed alla Tecnologia), collabora con associazioni del territorio di Malnate e non solo. Dal 2004 è in atto una convenzione con l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, e di Como nell’ambito della quale vi sono varie occasioni di collaborazione. Vengono svolte gite, progetti con altri musei od enti, conferenze, concorsi e mostre temporanee.
Le figure che si occupano del Museo sono tutte volontarie ed appartenenti all’associazione Gammar (Gruppo Associato Museo Mario Realini), convenzionata col Comune di Malnate, costituita da persone che da anni si adoperano nel Museo e conoscono bene lo svolgimento della “vita museale”, garantendo così professionalità e specificità.
Il Museo comprende otto sezioni visitabili:
I – Sezione Psammofila
II – Sezione Litologica
III – Sezione Mineralogica
IV – Sezione Paleontologica
V – Sezione Paletnologica
VI – Sezione Gemmologica
VII – Sezione Zoologica
VIII – Sezione Mostre Temporanee