La rubrica del Sindaco: Monte Morone

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Il Sindaco spiega dell'acquisizione di Monte Morone da parte del Comune di Malnate

Data di pubblicazione:

04 Agosto 2025

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Monte Morone

Ad un anno dalla mia elezione a Sindaco di Malnate mi sono trovata di fronte ad una scelta sfidante e complessa. La prima condizione che ha caratterizzato queste ultime due settimane è stata il tempo. Ma la vicenda ha radici lontane che non possono essere tralasciate. Fin dalla campagna elettorale sono stata chiara rispetto al sito di Monte Morone, il nostro programma elettorale ha esplicitato molto bene quelle che erano le nostre intenzioni: l’obiettivo era restituire tale realtà ai cittadini Malnatesi. Riporto testualmente: “elaborazione di uno studio di fattibilità che identifichi soluzioni atte a garantire l’accessibilità e la fruibilità pubblica di Monte Morone”. Ciò si poteva esplicitare attraverso la valenza dell’uso civico e in seconda istanza, ove ciò non fosse stato possibile, attraverso l’acquisto. Fin dalle prime interlocuzioni con la parte venditrice e con il notaio di riferimento, è da subito venuta meno l’apertura verso la prima possibilità. Restava solo la possibilità dell’acquisto ma le incognite per renderlo pienamente realizzabile erano tante. C’era un preliminare di vendita già in essere e ci sono state due date di rogito rimandate. Per poter agire con la prelazione, era per noi fondamentale che avvenisse la vendita con clausola sospensiva.

I primi di giugno in prossimità della vendita, avevo già attenzionato la sovrintendenza rispetto al nostro interesse, soprattutto per avere tutti i riferimenti normativi necessari.

Il 23 giugno 2025 è stato stipulato l’atto di vendita, il notaio ha provveduto all’invio della denuncia di trasferimento alla sovrintendenza in data 2 luglio e la stessa è stata inviata tramite PEC a tutti i soggetti interessati: Regione, Provincia e Comune, con i riferimenti di legge per la valenza della prelazione, in data 9 luglio 2025. Tenuto conto che tutta la procedura per realizzarsi deve avvenire entro 60 giorni dalla denuncia di trasferimento del notaio, ossia il 2 luglio, il tempo a disposizione era davvero poco. Non siamo rimasti a guardare per aria, ma ci siamo mobilitati immediatamente per predisporre tutti gli atti propedeutici alla prelazione: abbiamo riaperto l’assestamento di bilancio e postato la quota della compravendita, 2.018.000 euro, come richiede la normativa, utilizzando avanzo disponibile, che attraverso attività di riaccertamento, portata avanti dalla ragioneria e le modalità di spesa previste, ci permetteva di acquistare mantenendo degli equilibri di stabilità economica verificati anche dai revisori dei conti del Comune, con il loro parere favorevole. Voglio precisare che questi soldi non possono avere la finalità delle manutenzioni ordinarie (per intenderci verde o aiuole), il bilancio ha delle regole di spesa ben precise. Sono fondi che hanno come prima finalità il mantenimento degli equilibri di bilancio e poi gli investimenti, anche per implementare il patrimonio del Comune.

Oltre a postare la cifra a bilancio abbiamo predisposto con il segretario e gli uffici, la delibera di giunta da inviare subito alla Sovrintendenza, e definito nell’ordine del giorno della commissione bilancio, l’aggiunta del punto in trattazione. Successivamente alla commissione, abbiamo ultimato la relazione tecnico giuridica e quella tecnica dei lavori pubblici rispetto ad integrazione della delibera consigliare di prelazione.

A seguito del Consiglio Comunale, sono stati inviati alla sovrintendenza: la delibera attestante la prelazione, tutte le relazioni citate e gli ulteriori allegati tecnici predisposti. Da mercoledì 30 luglio, Monte Morone è del Comune di Malnate.

Da qui certo si apre un percorso difficile, ma ne siamo consapevoli, abbiamo però competenze importanti nei nostri uffici, oltre ad una grande forza come comunità, che si attiva in tutte le associazioni che arricchiscono il territorio.

Abbiamo svolto una riunione con Protezione Civile, Associazione Nazionale Carabinieri e GEV, per acquisire la loro disponibilità nell’impegnativo percorso che seguirà la prelazione. Abbiamo inoltre avuto un incontro con la Fondazione di Malnate con la stessa finalità. Tutti ci hanno garantito collaborazione e aiuto sostanziali.

L’idea cardine è quella chiaramente di andare verso una concessione che limiti al minimo gli oneri indiretti del Comune. Questo significa che agiremo anche con fondi nostri per il primo periodo di gestione, in attesa dell’uscita del bando. Abbiamo già fatto diversi ragionamenti e procederemo a breve con tutte le azioni che si renderanno necessarie.

La finalità esplicitata nel capitolato della concessione dovrà aderire nelle sue linee principali a quanto da noi dichiarato nella relazione attestante la valorizzazione dell’immobile. Pensiamo ad un centro di formazione professionale accreditato che può delinearsi in diverse professioni (area dell’enaip, ce-svi-p, IAL Lombardia) il progetto si può sviluppare sulla falsa riga della piazza dei mestieri che nasce a Torino come prima sede e che oggi ha diverse emanazioni in tutta Italia. Stiamo già interagendo con le realtà del territorio nella costruzione della progettualità operativa, che potrà rispondere al meglio alle esigenze formative poste in essere. Questo ci permetterebbe di attingere ai fondi di regione Lombardia esplicitati dalla relativa dgr sulla formazione.

Attorno all’accreditamento di una scuola professionale, si potranno attivare tutta una serie di attività a corollario. Centro di aggregazione e ascolto giovanile, progetto di inclusione con apertura ristorazione e B&B, fattoria sociale per le famiglie, produzione chilometro zero di alcuni prodotti locali. Il nostro focus politico è il recupero della dispersione scolastica e di tutta una serie di attività che invece possono diventare occasioni di lavoro per i nostri ragazzi.

Le idee sono chiare e realtà che operano in tal senso nella nostra area geografica, interessate a percorrere questa finalità, ce ne sono diverse. Abbiamo già avuto modo di interloquire con il terzo settore del territorio per capire le potenzialità di Monte Morone e il ritorno che la cittadinanza malnatese ne avrebbe.

Accanto a questa finalità sociale si apre tutto il progetto storico e culturale a cui dovrebbero affiancarsi: visite guidate alla scoperta dell’antichità del luogo e delle sue tradizioni, ma anche visite legate alla tutela e scoperta dell’ambiente, all’interno dell’area boschiva.

Siamo entrati a far parte da marzo della fondazione Varese Welcome che da subito si è mostrata interessata a seguire lo sviluppo turistico di Monte Morone e che potrebbe unirsi al rinnovato interesse per tutta la valle del Lanza, che sta attualmente attirando molti turisti, anche dalle province vicine.

Tutto ciò avrebbe un notevole impatto sulle attività commerciali di Malnate, che potrebbe implementare quelle esistenti e attirare nuove realtà.

La cultura storica e sociale deve essere al centro dell’interesse e dell’agire della politica, perché non solo porta ricchezza, ma crea il vero sviluppo di una comunità.

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Ultimo aggiornamento: 30/07/2025, 15:40

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